The Economy of Francesco
 

The Economy of Francesco è un evento proposto dal Papa ai giovani che hanno a cuore il futuro e che vogliono guardare l’ economia con lo stesso spirito del Santo di Assisi .

L’ incontro principale si è svolto in modalità online dal 19 al 21 novembre preparato da migliaia di giovani attraverso numerosi tavoli tematici in 120 paesi dei 5 continenti, ed è stato sostenuto dalla partecipazione di economisti , imprenditori ,sociologi ed ecologisti di fama mondiale.
Il Papa ha invitato i giovani ad un Patto affinché l’economia sia più giusta, fraterna , inclusiva e sostenibile.

Papa Francesco ha una particolare cura per le problematiche sociali legate ai rapporti fra gli uomini (Enciclica Fratelli Tutti) e quelle legate alla salvaguardia del nostro ambiente (Enciclica Laudato Si) l’ idea dell’ evento era nata da un incontro del 2 Giugno 2018 ,fra il Santo Padre e l’ economista Luigino Bruni ed avevano pensato ad qualcosa che mettesse assieme i giovani , l’ economia ed Assisi .
All’idea seguì a maggio del 2019 una lettera del Papa ai giovani alla quale risposero fattivamente in 3200 avviando il cammino di preparazione ad un evento di presenza che doveva svolgersi ad Assisi dal 26 al 28 marzo del 2020, rimandato per la prima ondata di pandemia.
Fanno parte del comitato organizzatore la Diocesi e il Comune di Assisi, le Famiglie Francescane ,l’ Istituto Serafico, l’ Economia di Comunione , con il supporto della Santa Sede con il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo umano integrale. Luigino Bruni è il presidente del Comitato Scientifico.
Sono state attivate collaborazioni con il mondo accademico, istituzioni internazionali, con associazioni e movimenti.
Nei mesi successivi nei vari paesi si svolsero vari webinar con oltre 300 eventi suddivisi in dodici villaggi tematici:
Management e dono, umanità e finanza, cura del lavoro, agricoltura e giustizia, energia e povertà, affari e pace, CO2 e diseguaglianze, profitto e vocazione, donne per l’economia, imprese in transizione, vita e stili di vita, politica e felicità.
Vari i relatori internazionali che hanno partecipato all’ evento finale fra i più importanti il premio Nobel Muhammad Yunus, Jeffrey Sachs, Vandana Shiva, Stefano Zamagni, Mauro Magatti.
Tre giorni di video incontri intesi e partecipati tanto da far meravigliare gli stessi organizzatori
“Possiamo trarre innanzitutto un grande messaggio di speranza è venuta fuori una generazione di giovani splendida , e anche una generazione di giovani cattolici che in qualche modo si rifanno a Papa Francesco e San Francesco meravigliosa non ci aspettavamo assolutamente una cosa del genere cioè una qualità una quantità di questi giovani ci hanno travolti”
Forte e significativo il video messaggio finale del Papa
E’ l’inizio di un cammino il Papa ha invitato i giovani ad un possibile incontro con lui a novembre
del 2021

Ecco le dichiarazioni Finali e gli impegni comuni :

Noi giovani economisti, imprenditori, change makers del mondo,
convocati ad Assisi da Papa Francesco,
nell’anno della pandemia di COVID-19, vogliamo mandare un messaggio
agli economisti, imprenditori, decisori politici, lavoratrici e lavoratori, cittadine e cittadini del mondo,

per trasmettere la gioia, le esperienze, le speranze, le sfide che in questo periodo abbiamo maturato e raccolto ascoltando la nostra gente e il nostro cuore. Siamo convinti che non si costruisce un mondo migliore senza una economia migliore e che l’economia è troppo importante per la vita dei popoli e dei poveri per non occuparcene tutti.

Per questo, a nome dei giovani e dei poveri della Terra,

noi chiediamo che:

  1. le grandi potenze mondiali e le grandi istituzioni economico – finanziarie rallentino la loro corsa per lasciare respirare la Terra. Il COVID ci ha fatto rallentare, senza averlo scelto. Quando il COVID sarà passato, dobbiamo scegliere di rallentare la corsa sfrenata che sta asfissiando la terra e i più deboli;
  2. venga attivata una comunione mondiale delle tecnologie più avanzate perché anche nei paesi a basso reddito si possano realizzare produzioni sostenibili; si superi la povertà energetica – fonte di disparità economica, sociale e culturale – per realizzare la giustizia climatica;
  3. il tema della custodia dei beni comuni (specialmente quelli globali quali l’atmosfera, le foreste, gli oceani, la terra, le risorse naturali, gli ecosistemi tutti, la biodiversità, le sementi) sia posto al centro delle agende dei governi e degli insegnamenti nelle scuole, università, business school di tutto il mondo;
  4. mai più si usino le ideologie economiche per offendere e scartare i poveri, gli ammalati, le minoranze e svantaggiati di ogni tipo, perché il primo aiuto alla loro indigenza è il rispetto e la stima delle loro persone: la povertà non è maledizione, è solo sventura, e responsabilità di chi povero non è;
  5. che il diritto al lavoro dignitoso per tutti, i diritti della famiglia e tutti i diritti umani vengano rispettati nella vita di ogni azienda, per ciascuna lavoratrice e ciascun lavoratore, garantiti dalle politiche sociali di ogni Paese e riconosciuti a livello mondiale con una carta condivisa che scoraggi scelte aziendali dovute al solo profitto e basate sullo sfruttamento dei minori e dei più svantaggiati;
  6. vengano immediatamente aboliti i paradisi fiscali in tutto il mondo perché il denaro depositato in un paradiso fiscale è denaro sottratto al nostro presente e al nostro futuro e perché un nuovo patto fiscale sarà la prima risposta al mondo post-COVID;
  7. si dia vita a nuove istituzioni finanziarie mondiali e si riformino, in senso democratico e inclusivo, quelle esistenti (Banca Mondiale, Fondo Monetario Internazionale) perché aiutino il mondo a risollevarsi dalle povertà, dagli squilibri prodotti dalla pandemia; si premi e si incoraggi la finanza sostenibile ed etica, e si scoraggi con apposita tassazione la finanza altamente speculativa e predatoria
  8. le imprese e le banche, soprattutto le grandi e globalizzate, introducano un comitato etico indipendente nella loro governance con veto in materia di ambiente, giustizia e impatto sui più poveri;
  9. le istituzioni nazionali e internazionali prevedano premi a sostegno degli imprenditori innovatori nell’ambito della sostenibilità ambientale, sociale, spirituale e, non ultima, manageriale perché solo ripensando la gestione delle persone dentro le imprese, sarà possibile una sostenibilità globale dell’economia;
  10. gli Stati, le grandi imprese e le istituzioni internazionali si prendano cura di una istruzione di qualità per ogni bambina e bambino del mondo, perché il capitale umano è il primo capitale di ogni umanesimo;
  11. le organizzazioni economiche e le istituzioni civili non si diano pace finché le lavoratrici non abbiano le stesse opportunità dei lavoratori, perché imprese e luoghi di lavoro senza una adeguata presenza del talento femminile non sono luoghi pienamente e autenticamente umani e felici;
  12. chiediamo infine l’impegno di tutti perché si avvicini il tempo profetizzato da Isaia: “Forgeranno le loro spade in vomeri, le loro lance in falci; un popolo non alzerà più la spada contro un altro popolo, non si eserciteranno più nell’arte della guerra(Is 2, 4). Noi giovani non tolleriamo più che si sottraggono risorse alla scuola, alla sanità, al nostro presente e futuro per costruire armi e per alimentare le guerre necessarie a venderle. Vorremmo raccontare ai nostri figli che il mondo in guerra è finito per sempre.

Tutto questo – che noi viviamo già nel nostro lavoro e nei nostri stili di vita – lo chiediamo sapendo che è molto difficile e magari da molti considerato utopico. Noi invece crediamo che sia profetico e quindi che si possa chiedere, richiedere e chiedere ancora, perché ciò che oggi sembra impossibile, grazie al nostro impegno e alla nostra insistenza, domani lo sia meno. Voi adulti che avete in mano le redini dell’economia e delle imprese, avete fatto molto per noi giovani, ma potete fare di più. Il nostro tempo è troppo difficile per non chiedere l’impossibile. Abbiamo fiducia in voi e per questo vi chiediamo molto. Ma se chiedessimo di meno, non chiederemmo abbastanza. Tutto ciò lo chiediamo prima di tutto a noi stessi e ci impegniamo a vivere gli anni migliori delle nostre energie e intelligenze perché l’economia di Francesco sia sempre più sale e lievito dell’economia di tutti.


Nino Venuto